In questo articolo vedremo come promuoversi online utilizzando i video, perché dopo l’ondata di provetti Hemingway improvvisati articolisti “SEO” su blog di ogni tipo e podcaster dall’insolito accento, adesso è il momento di chi vede come unica speranza di visibilità il promuoversi tramite i video.
E come extra, a fine articolo, potrai vedere una video-pillola di due minuti con qualche consiglio per la scelta della piattaforma migliore per fare video marketing.
Negli ultimi tempi e nata un po’ la moda del video marketing.
Grazie ad alcuni personaggi molto noti nel panorama italiano, cavalcando l’effetto Montemagno con le sue famose frasi “un video al giorno” e “video, video, video”, tantissime persone hanno iniziato ad utilizzare i video nella loro strategia di web marketing.
Il concetto in sé non è sbagliato, ma, come ogni nuovo canale di comunicazione, se non si fanno le cose con coscienza di causa, si rischia di fare soltanto danno.
Quando non è necessario fare un video e, anzi, è controproducente?
Come rendere perfetta la propria strategia di video marketing? Quando è meglio utilizzare altre forme di contenuti?
Ho scritto questa guida proprio per aiutarti a capirlo.
Infatti, analizzerò passo per passo quali sono i pro e i contro dell’utilizzo dei video per promuovere te stesso od il tuo prodotto sul web.
La lettura di questa guida ti impegnerà pochi minuti, ma potrebbe risparmiarti ore ed ore di lavoro inutile ed aiutarti a farti un’idea di cosa fare per promuoverti online.
Quindi metti la moka sul fuoco, preparati un bel caffè caldo fumante e mettiti comodo mentre analizziamo tutti i pro e i contro a cui andrai incontro se decidi di utilizzare i video nella tua strategia di web marketing.
Dammi la mano e lasciati accompagnare in questa avventura!
Ascolta “EasyCast #007 – Un video al giorno? Col cavolo!” su Spreaker.
I video sono gli steroidi della brand awarness: sei pronto a diventare un culturista del web marketing?
I video hanno una forza spaventosa. Su questo non ci piove.
Infatti un video ti permette di acquisire una riconoscibilità senza pari.
Navigando su Facebook o su YouTube ti sarà capitato più volte di incappare in un video di una brand che si sta pubblicizzando tramite questo formato, magari nemmeno lo apri o cerchi di saltarlo.
Questa pubblicità sta “invadendo il tuo spazio” (in modo positivo, si spera) e questo funziona molto bene in termini di awarness. Lo riconosciamo all’istante.
Poi magari alla terza o quarta volta che ci capita davanti lo schiacciamo quel benedetto pulsante, presi dalla curiosità.
Resta il fatto che lo faremo perché avremo riconosciuto in lui un punto di riferimento.
Questo, per forza di cose, può non avvenire con l’articolo di un blog.
Infatti un post è molto meno riconoscibile: magari se siamo su Facebook conosciamo la pagina che lo pubblica o ne riconosciamo l’avatar, ovvero la piccola foto/immagine che rappresenta la persona o l’attività, ma facciamo molta fatica a identificare quell’insieme di parole con una faccia in carne ed ossa (tranne se è un articolo scritto di Aranzulla: un pezzo di Aranzulla lo riconosci ovunque!).
Inoltre è ormai famoso quello studio che ha dimostrato che gli utenti iniziano ad accorgersi di una pubblicità dopo 8 volte che la vedono; con i video questo è molto più semplice che avvenga.
Il numero 8 non è una regola fissa e immutabile: magari con un’immagine il ricordo viene stimolato dopo 24 volte. Magari con un video ce ne vogliono solo 4.
Uno dei personaggi più famosi e carismatici che utilizzano i video nel panorama italiano è senz’altro Marco Montemagno, imprenditore seriale attivo da anni sia in televisione che sul web.
Ed è anche l’esempio migliore per capire quello che io chiamo “invasione dello spazio”.
I suoi video sono riconoscibili. All’istante. Quando sei su Facebook e vedi il suo bel faccione rasato apparire sulla tua bacheca, sai già che è lui. Non serve altro.
Sai già che troverai come sfondo un bel muro di libri colorati ed anche che i suoi contenuti parleranno bene o male di un certo argomento.
Grazie al sapiente engagement dei suoi fan ed ai suoi contenuti sponsorizzati, il suo video ti apparirà davanti agli occhi anche per 4-5 volte nell’arco di qualche giorno.
Ed alla fine “play” lo clicchi, volente o dolente, anche solo per curiosità.
Mettendo la tua faccia in un video ottieni un altro importantissimo traguardo: la fiducia.
In quanto persone, siamo animali sociali.
Siamo abituati a interagire con altre persone ed avere davanti una faccia ci aiuta moltissimo a capire se chi abbiamo davanti “merita fiducia” o se “ci fa drizzare le orecchie in stato di allerta”.
Vedere una persona che parla davanti ad una telecamera ci permette subito di capire che personalità ha (o vuole far trasparire).
Abbiamo un immediato riscontro di chi abbiamo davanti. Vediamo le sue espressioni. Il suo tono.
È umile? Oppure arrogante? Sicuro di sé? Molto assertivo?
Se fai un video permetti al tuo pubblico di interagire con te a un livello superiore e – quindi – gli permetti di avvicinarsi.
Basta pensare alle nuove possibilità di interazione che le tante piattaforme stanno inserendo all’interno dei video.
Qualche esempio?
Le possibilità di interazione nei live di Facebook o la possibilità di inserire sondaggi.
Due strumenti estremamente potenti che uniscono il coinvolgimento del video con l’interazione del pubblico.
Una vera e propria pubblicità a doppio canale che non vede più l’utente come “passivo” ma come co-protagonista di quello che sta accadendo.
Questa è un’arma veramente micidiale nelle mani di un buon marketer che ha pianificato nel giusto modo la propria strategia di video marketing.
Alcuni lo stanno già facendo.
Sono infatti sempre di più i video, i live o i sondaggi in cui si cerca di coinvolgere gli utenti.
Con una giusta personalità e un buon carisma è possibile sfruttare questa funzione in modo incredibilmente efficace.
Tuttavia l’uso dei video – anche in questo caso – potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
Immagina infatti di dover vendere un prodotto o un servizio.
Se hai un’azienda di un certo tipo potresti dover selezionare un testimonial, una specie di “volto aziendale” che rappresenta il tuo brand ed – eventualmente – interagisce con i tuoi utenti.
Il suo scopo è quello di dare un volto alla tua azienda e permetterti di comunicare in maniera migliore.
Questo però porta una serie di problematiche, la condotta di questa persona potrebbe infatti riversarsi negativamente sulla tua azienda (vedi il recente caso di Disney con il famoso Youtuber PewDiePie) oppure potrebbe non essere in linea con la tua filosofia.
Certo, questo esempio si applica solo in determinate realtà, considerando invece attività più piccole, come freelance o piccoli business, non è semplice buttarsi in prima persona nel creare contenuti video di qualità.
Alcune problematiche possono essere:
- Un forte accento
- Una presenza video non adatta
- Una scarsa predisposizione nel parlare di fronte alla videocamera
Più avanti affronterò alcune di queste cose e ti mostrerò come superarle.
Il video è come il maiale: non si butta via niente
Talvolta la saggezza popolare regala delle perle che sono applicabili efficacemente anche alla tua strategia di web marketing.
Uno dei proverbi migliori che ti capiterà di sentire è: “del maiale non si butta via niente”. Mai parole furono più azzeccate!
Infatti questo antico proverbio vale anche per il video marketing.
Girare un video è notevolmente più complesso rispetto alla scrittura di un articolo, ma ti dà la possibilità di riutilizzare il materiale in più forme.
Qualche esempio?
Puoi fare un video più lungo per poi spezzettarlo in più mini-video, questi mini-video possono essere regalati al pubblico (nel caso stessimo girando un videocorso) oppure possono essere condivisi nella propria pagina social, per aumentare il coinvolgimento dei nostri fan ed il relativo engagement.
Oppure, ancora, possono essere sponsorizzati.
Difficile convincere uno che non ci conosce a sorbirsi un video da venti minuti.
Se invece gli facciamo vedere una piccola scena (ovviamente scelta accuratamente) della durata di tre o cinque minuti, potrebbe provare a darci uno sguardo.
Se il video sarà in linea con le sue aspettative ed i suoi interessi, riusciremo a farlo entrare all’interno di un funnel e mostrargli anche contenuti più “corposi”.
Dal video è poi possibile creare un podcast, senza dover investire ulteriore tempo nella realizzazione dei contenuti, l’importante è strutturare una giusta strategia all’inizio.
Devi tenere a mente che ogni utente ha una precisa preferenza nella fruizione delle informazioni, ergo, più canali (sensati) utilizziamo, più possibilità abbiamo di riuscire a coinvolgerlo.
C’è a chi piace leggere perché memorizza meglio, c’è chi preferisce vedere video scorrendo la home di YouTube e chi preferisce ascoltarsi un podcast mentre si allena in palestra o fa una corsetta nel parco, o magari se lo ascolta in macchina, nel traffico, quando non ha niente da fare.
I contenuti sul web sono come il gelato. Ognuno ha i suoi gusti.
È anche possibile utilizzare le trascrizioni dei nostri video per fare articoli o guide.
È possibile infatti assumere un freelance che, per pochi soldi, si occuperà della trascrizione.
Ci sono perfino programmi e servizi che lo fanno, sebbene al momento si tratti di una tecnologia ancora acerba e quindi non affidabile al 100%… ma se vuoi provare, testa Google Speech per la trascrizione dei tuoi video.
Quindi anche se realizzare un video è notevolmente più difficile rispetto alla realizzazione di un podcast o alla scrittura di un articolo, a parità di tempo investito è possibile ottenere molte altre risorse.
Inoltre, se parliamo di tempo, dobbiamo proprio nominare questo aspetto come lato positivo nella nostra strategia di video marketing.
Una volta che avrai l’attrezzatura (più sotto ti darò tutti i consigli per gli acquisti) diventa molto più semplice girare un video rispetto alla scrittura di un articolo, anche se all’inizio, registrarsi, può mettere a disagio.
Scrivere un articolo vuol dire creare una bozza, rileggerla, correggerla, riscrivere interi paragrafi più volte.
Diamine, solo per scrivere questo articolo ci ho messo una vita, se lo avessi “recitato” davanti ad una telecamera mi avrebbe richiesto decisamente meno tempo.
Oltretutto ci sono alcune persone che fanno molta fatica a scrivere.
Io sono avvantaggiato, mi piace scrivere. Mi viene naturale. Ed è una capacità che ho allenato negli anni.
Ma non per tutti è così.
Direi quindi che se sei fra quelli che non amano scrivere, ma hai un buona presenza video, è molto meglio per te metterci la faccia ed essere naturale.
Poi un povero disgraziato che ti fa la trascrizione si trova sempre.
Perchè i messaggi vocali stanno spopolando su WhatsApp?
E adesso mi chiederai:
“ma cosa c’entrano i messaggi vocali di WhatsApp con i video?”
Presto detto: sai perché moltissime persone invece che scrivere utilizzano i messaggi vocali nella famosa app di messaggistica?
Molto spesso lo fanno perché utilizzano un certo tono di voce che rende il loro messaggio più comprensibile all’interlocutore, più personale ed intimo e che, in questo modo, rende il tutto più naturale.
Io posso scriverti qualcosa e utilizzare le emoticon per farti capire il mio tono, ma se utilizzo la voce non dovrò utilizzare nemmeno una faccina: ti basterà sentire il mio tono di voce per capire se sono felice/arrabbiato/scherzoso.
Non siamo robot, siamo persone.
Animali con giacca e cravatta, ma pur sempre animali e abbiamo tutta un’ampia gamma di emozioni e sentimenti che possiamo esprimere con una miriade di sfumature.
Io posso scriverti qualcosa e metterci di fianco una faccina arrabbiata.
Ma quanto sono arrabbiato? E in che modo?
Non puoi capirlo se stai leggendo qualcosa che ho scritto.
E se faccio un video in cui sono arrabbiato? Lì capisci.
Subito.
Capisci se e quanto sono arrabbiato.
Capisci subito quale sfumatura emotiva sto provando ed è una cosa che non puoi capire leggendo del testo scritto come stai facendo in questo momento.
Con il video tutta la gamma di emozioni e sentimenti trova un veicolo adatto: ti permette di trasmettere alla perfezione quello che vuoi dire.
Il business è emozione. Senza emozione è difficile riuscire a convertire.
Tono di voce, espressione del volto, modo di muoversi… A parte l’olfatto e il tatto, con un video puoi coinvolgere tutti i sensi in un singolo momento.
Senza contare il fatto che molti, semplicemente, non amano leggere e le statistiche in tal senso non sono delle migliori.
Non dimenticare quindi che, se basi tutta la tua strategia sulle parole, rischi di lasciare fuori una (ahimè…) grossa fetta di utenti.
Se stai promuovendo un prodotto o servizio, non puoi trincerarti dietro alla scusa “sono cavoli loro se non leggono i miei materiali di marketing” perché anche chi non ha un buon rapporto con la parola scritta acquista prodotti o servizi e di conseguenza la tua strategia di marketing deve essere pensata anche per loro.
Quando crei i tuoi contenuti devi pensare “user-friendly”. Che significa “a misura di utente”.
Che tradotto ulteriormente significa “a prova di scemo”. E i video lo sono. Ovviamente calibrati su quello che sarà il tuo target di riferimento.
Come impattano i video sul pubblico?
Ma ora veniamo alle domande veramente importanti.
Quali possono essere le reazioni del pubblico ai nostri video? E le varie piattaforme? Favoriscono o meno questo tipo di comunicazione?
Queste sono domande estremamente importanti da porsi quando si vuole mettere in atto una strategia di video marketing.
Serve a ben poco comprare materiali audio/video e perdere tempo e pazienza su tutto il progetto, se poi vediamo che il pubblico ci snobba o non gradisce il formato.
Per capirlo dobbiamo analizzare la piattaforma social per eccellenza: Facebook.
La piattaforma di Zuckerberg favorisce enormemente i contenuti sotto forma di video (meglio ancora se in live).
Per quale motivo? Presto detto.
Non abbiamo spie all’interno dell’organizzazione di Facebook (per il momento…), ma quando la famosa piattaforma modifica il suo algoritmo, significa che si è accorta di un trend in espansione tra il suo pubblico.
Infatti lo scopo principale di Facebook è quello di far restare gli utenti il più a lungo possibile all’interno della loro piattaforma.
Per fare questo studiano e analizzano continuamente il comportamento degli utenti per verificare quali sono i contenuti a più alto tasso di gradimento.
Visto che negli ultimi anni si è assistito a un netto aumento di visibilità dei video appare chiaro che questo avviene proprio perché le analisi hanno dimostrato che, al pubblico, questo formato piace.
Se sei l’amministratore di una pagina Facebook, anche con pochi “fan”, ti invito a fare un piccolo esperimento: prova prima a pubblicare un’immagine, un post o anche un info-grafica, a distanza di 24ore prova a pubblicare un video, anche corto e fatto con il cellulare.
Vedrai che la fetta di pubblico raggiunta da quest’ultimo è nettamente superiore, così come lo sarà l’engagement.
Il motivo è tanto semplice quanto banale: per una persona è molto più semplice “subire passivamente” un video (cosa che richiede pochissimo sforzo mentale) piuttosto che leggere un post.
Anche il livello di curiosità aumenta in presenza di un contenuto video: infatti un’immagine è “immediata”, ti accorgi immediatamente se è qualcosa di tuo interesse oppure no.
Invece non puoi sapere il contenuto di un video finché non hai premuto play.
Aumentare il tasso di apertura dei tuoi video
Sono molte le pagine che riescono ad ottenere un ottimo tasso di apertura mettendo video con in copertina immagini strane/buffe/particolari e “acchiappa click” (o “clickbait”).
Vedi il video, magari perché appare nella tua bacheca perché l’ha commentato o “likato” un tuo amico.
Vedi che il primo fotogramma del video è un’immagine strana o buffa, e premi play perché incuriosito.
Passi 2-3 minuti a vedere il video e Facebook di conseguenza premia la pagina dandogli più visibilità organica. It’s business, friend!
Il futuro della pubblicità è nei video?
Oddio, non è che TUTTA la pubblicità sarà girata sotto forma di video in futuro, il progresso non funziona così.
Sarebbe stato come dire che la televisione avrebbe soppiantato la radio e la carta stampata: tutti questi mezzi di comunicazione convivono tutt’ora, sebbene abbiano quote (e target) di pubblico diversi.
Tuttavia – molto probabilmente – il video sarà il formato principale dell’advertising nel prossimo futuro.
All’inizio internet non poteva permettere una tale diffusione di questo formato a causa di connessioni non sempre veloci, alti costi per l’immagazzinamento dei dati e una “scarsa educazione” del pubblico al godere di questa risorsa (che, come ogni cosa, richiede di tempo per essere assorbita dalle persone).
Ma ora, con le connessioni ADSL e fibra che garantiscono buone performance di velocità (ovunque tranne che a casa mia quando vado su Netflix, a quanto pare…) i servizi di cloud storage con possibilità di immagazzinamento dati potenzialmente infinite ed i formati video sempre più leggeri, il video avrà una diffusione tale da diventare il media principale su internet.
Qualsiasi portale o blog che tratta di pubblicità è d’accordo con questo trend.
Basta citare kpcb.com, secondo cui i video rappresenteranno il 74% del traffico sul web oppure i sondaggi di mwp, secondo i quali quando la maggior parte di utenti deve scegliere di fruire un contenuto sotto forma di testo o sotto forma di video, sceglie quest’ultimo formato.
Al momento Youtube possiede più di un miliardo di utenti, all’incirca un terzo degli utenti internet.
Nello stesso sito possiamo vedere che più del 50% degli internet marketer nel mondo afferma di ottenere un ROI migliore dai loro contenuti sotto forma di video.
Parlando di funnel di marketing, inserire un video in una landing page aumenta le conversioni dell’80%.
Non sai cos’è un funnel? Se lavori o vuoi lavorare con internet è indispensabile saper sviluppare un proprio funnel, qui puoi leggere un mio articolo che ti spiegherà tutto quello che c’è da sapere sui funnel di vendita.
Insomma, che ti piaccia o no il video marketing è una realtà con cui dovrai fare i conti prima o poi.
Ma non è tutto oro quel che luccica!
Ognuno business ha una propria target audience ben precisa, ed anche se può sembrarti strano non è detto che il canale video funzioni meglio degli altri, ci sono alcuni casi in cui utilizzare podcast, infografiche o materiale scritto può avere un impatto migliore sul tuo pubblico.
Ci sono alcuni casi in cui fare video non solo può non portare alcuna utilità al tuo business, ma può addirittura essere controproducente.
Video Marketing: Gli errori da evitare
La parola d’ordine deve essere PIANIFICAZIONE.
Non puoi perdere tempo creando un insieme di video (o, più in generale, di contenuti) sconnessi fra di loro, devono avere un senso ed una continuità.
Tutto deve essere sensato ed adempiere uno scopo, non basta avere un argomento comune ma bisogna che alle spalle di tutto ci sia una strategia, studiata per ottenere risultati.
Da quando è scoppiata la mania dei video ho visto decine e decine di contenuti che sono palesemente la scopiazzatura di persone più autorevoli del settore o che, una volta visti, non ti lasciano niente di concreto.
Motivo per cui forse è meglio perdere 5 minuti del tuo tempo ad ideare una strategia di web marketing per i tuoi video invece che sperare di avere visualizzazioni senza aver prima pensato al “come” averle.
Approfondiamo adesso due aspetti, il video marketing inteso come pubblicità e, quello probabilmente per te più interessante, ovvero il video come canale di Content Marketing.
Pubblicità video
Per chiarire l’aspetto della pianificazione riguardante il video marketing, ti consiglio di guardare il bellissimo spot creato da fattureincloud.it.
Video che è diventato virale grazie ad una corretta implementazione di una strategia organizzativa ben precisa.
- Ha evidenziato una problematica comune al suo target
- Ha impostato una comunicazione adatta ed in linea con l’argomento e con gli utenti
In questo caso specifico l’alto tasso di condivisione ha generato un effetto positivo, in quanto il video pubblicizzava chiaramente il loro prodotto ed era perfettamente in linea con l’utente target.
Ma quante volte capita di vedere un video che, anche dopo averlo visto tutto fino alla fine, con tanto di brand che lo sponsorizza, non si capisce nemmeno a cosa faccia riferimento?
Prime fra tutte le pubblicità dei profumi, che se non te lo scrivono alla fine sono praticamente impossibili da decifrare, giusto un esempio:
Io non metterei mai in dubbio la qualità del video in sé o dell’attrice che lo interpreta, ma su 3 minuti e 48 secondi, se fermi il video a 3 minuti e 44 non hai la più pallida idea di cosa pubblicizzi…
Video come canale di content Marketing
Quando parliamo di marketing di contenuti, intendiamo tutte quelle operazioni di marketing che vengono svolte attraverso l’operazione di istruire i tuoi utenti dandogli materiale di tipo informativo, più o meno complesso.
Questo tipo di contenuto può essere veicolato tramite articoli (come questo che stai leggendo, che vuole spiegarti come utilizzare i video per promuoverti) oppure tramite info-grafiche, podcast e, ovviamente, video.
Ma a quali errori puoi andare in contro sviluppando una strategia di video marketing?
I più comuni sono quelli che accomunano qualsiasi piattaforma.
- Qualità dei contenuti non all’altezza del tuo pubblico sia per quantità che per qualità delle informazioni
- Mancanza di iterazioni con i tuoi utenti
- Assenza di una chiara call-to-action che spinga l’utente ad effettuare un’azione sensata e misurabile
- Non effettuare una raccolta dati (normalmente mail) per operazioni di mail marketing e retargeting
- Appoggiare l’intero processo di generazione clienti su un’unica piattaforma su cui non hai alcun controllo
Ai quali si sommano:
- Una realizzazione tecnica (qualità video, audio e luci) insufficiente.
Un microfono esterno e due luci costano veramente poco ed aumentano molto la qualità dei contenuti. - Un montaggio video sovradimensionato e caotico (less is more).
Se non hai competenze di montaggio e non hai tempo per svilupparle, affidati ad altri o piuttosto imposta i tuoi video in modo che non ne richiedano. - Una “presenza scenica” insufficiente.
Non tutti sono adatti a fare video, c’è poco da farci.
A quest’ultimo punto c’è però una soluzione piuttosto semplice, non utilizzabile in tutti i contesti ma che per molti è più che sufficiente.
L’utilizzo di un software per la registrazione dello schermo come Camtasia che permette di registrare il desktop del tuo computer e far vedere ai tuoi utenti tutorial, ovvero guide, che spiegano come fare una determinata cosa senza mostrarti in volto.
Se sei un grafico, un fotografo, un marketer o comunque proponi un servizio in cui non devi esseri tu al centro dell’attenzione, potrebbe essere un buon palliativo.
I consigli per impostare la tua strategia di video marketing: una guida passo per passo
Come hai visto se sei arrivato fin qui, di consigli te ne ho già dati tanti per iniziare a impostare correttamente la tua strategia di video marketing.
Ora però vorrei approfondire ulteriormente questo aspetto per aiutarti a girare in maniera efficace i tuoi video e – ovviamente – farli vedere al maggior numero possibile di persone.
Prima di tutto, un consiglio da amico: se devi fare una cosa, falla bene.
Il web è pieno di improvvisati che, svegliandosi una mattina, decidono di tentare la strada della promozione video.
Prendono il loro cellulare, ed iniziano a girare live senza microfono, controluce, senza una scaletta degli argomenti e senza alcuna strategia alla base.
Il live va bene per aumentare l’awarness, avvicinare il tuo pubblico e renderlo partecipe della tua vita privata. Non necessita di una qualità eccelsa ma non è adatto alla conversione dell’utente.
Certo, un minimo di cognizione di causa, come il non metterti controvento o controluce per non peggiorare ulteriormente la qualità audio e video è consigliata.
Di solito i video live vengono utilizzati per aggiornamenti, notizie dell’ultima ora, come contenuto “sporadico” o ciliegina sulla torta.
Non utilizzarlo come principale canale di comunicazione o per proporre prodotti e servizi, anche perché è complesso da gestire e rendere fruttuoso.
Per quanto riguarda i video più impostati ti consiglio caldamente di utilizzare attrezzatura adeguata (che tratteremo in seguito), questo non vuol dire investire migliaia di euro, ne bastano poche centinaia (o decine, se già hai una fotocamera adatto allo scopo).
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Quale attrezzatura per video marketing? Consigli per gli acquisti
Un video girato male e con attrezzatura amatoriale rischia di vanificare tutto quello che stai dicendo.
Va bene che tutti cominciano dal basso, ma quando dai l’idea di uno “scappato di casa” alle persone difficilmente interesserà che cos’hai da dire.
Purtroppo il mondo va così.
Vediamo quindi qualche “ferro del mestiere”, a basso costo e facile da utilizzare, ideale per chi deve iniziare con un piccolo budget.
Fotocamera per video marketing
Non partiamo dall’attrezzatura ma partiamo, come sempre, dalla strategia.
Il tuo scopo è fare video “live” di qualità?
Adoperando la piattaforma Instagram e Facebook (snapchat, in Italia, non vale la pena considerarlo)?
Allora la soluzione è un telefono cellulare evoluto, possibilmente equipaggiato con un microfono esterno.
Se hai un top di gamma potrai utilizzarlo senza problemi, se invece sei in procinto di cambiare telefono e vuoi fare il salto, eccoti 3 modelli:
- iPhone (qualsiasi modello recente)
Non sono un fanatico Apple, ma bisogna ammettere che avere un market share così alto porta i suoi vantaggi… il vero punto di forza non è la qualità video (paragonabile ai diretti competitor), ma la quantità imbarazzante di accessori, come obiettivi esterni, microfoni dedicati, custodie dedicate alle riprese video, che possono facilitarti la vita. Non essenziali, ma in taluni casi utili.
Un ottimo prodotto, alla metà del costo di un Galaxy S8, se vuoi risparmiare ma avere una buona qualità video, è il telefono che fa per te.
Ho sempre avuto un debole per i prodotti Sony, il reparto fotografico e video è probabilmente il migliore in circolazione e la qualità è ai vertici di categoria.
Non è il prodotto più economico, ma uno di quelli che preferisco.
Un buon microfono esterno a clip per telefoni Android ed Apple è il Tonor Clip mentre un ottimo microfono per il computer (solo USB, non puoi collegarlo a cellulare o videocamera) è il Samson Meteor.
Se invece devi riprenderti in una postazione fissa, come la casa o l’ufficio, oppure devi fare delle riprese esterne di qualità, allora dovrai utilizzare una macchina dedicata.
Evita le fotocamere reflex, pesanti ed ottimizzate per altri lavori, buttati invece sulle fotocamere mirrorless, molto più compatte e leggere, ideali sia per chi vuole registrare “in studio” sia per chi necessita di riprese in esterno.
Ad un prezzo di circa 470euro, la Sony A5100 è un’ottima macchina fotografica che ti permetterà di realizzare i tuoi video in praticamente qualsiasi condizione, anche grazie allo schermo basculante a 180° che ti permetterà di vederti anche mentre giri a cavalletto (cosa fondamentale per non diventare matto a cercare la giusta inquadratura).
L’ideale è accoppiarla ad un cavalletto ed un microfono esterno, se usata in un ambiente dedicato utilizzare anche una o due luci continue ti permetterà di avere una qualità professionale.
Purtroppo fare marketing costa soldi. Punto. Inutile girarci intorno.
Puoi spulciare il web o leggere libri, ma quando si tratta di mettere le carte in tavola sul piatto ci dev’essere una puntata.
Ricordati anche di dotarti di una buona suite di software indispensabili per il montaggio video.
Fare un video semi-professionale richiede una certa abilità per il montaggio delle scene e il miglioramento dell’audio.
Per quanto riguarda l’audio, puoi utilizzare Audacity per Windows e per Mac; è gratuito ed è un programma veramente incredibile con possibilità di personalizzazioni pressoché illimitate.
Per quanto riguarda il montaggio delle scene, invece, puoi utilizzare Pinnacle Studio per Windows o iMovie per Mac. Ti consiglio inotre Filmora, un programma veramente semplice ed economico compatibile con entrambe le piattaforme.
Sono entrambi programmi altamente professionali che ti permettono di personalizzare il montaggio in modo estremamente efficace.
Il lato negativo?
Utilizzarli richiede competenze che non tutti hanno e perderai diverse ore di tempo per riuscire ad ottenere un risultato accettabile.
Se non hai tempo, ti conviene pagare un freelance che si occupi del montaggio.
Come detto poco sopra, se vuoi fare marketing devi aprire il borsello, non c’è niente da fare.
C’è anche una terza modalità di video, puoi infatti realizzare video sotto forma di diapositive, mentre parli in sottofondo: questo ti permette di fare una sorta di video animato.
Chiaramente devi prestare comunque attenzione alla qualità dell’audio, ma non avresti il problema di apparire in prima persona.
Puoi farlo grazie a PowerPoint se usi Windows o Keynotes se usi Mac.
Puoi anche registrare ciò che avviene sullo schermo del tuo pc (molto utile per tutorial tecnici) grazie a programmi come Camtasia per Windows o ScreenFlow per Mac. Come detto sopra, devi comunque prestare molta attenzione alla qualità dell’audio.
Okay, hai fatto il tuo video realizzato professionalmente e sei pronto per farlo vedere al mondo.
Ma come fare?
In molti pensano che solo perché hanno fatto un bel video allora questo sarà “diffuso” come per magia.
Niente di più sbagliato.
Dando per scontato che all’interno nel tuo video parli di cose che possono interessare realmente al tuo pubblico, devi conoscere le dinamiche che stanno alla base del web.
Il video deve essere diffuso come qualsiasi altro contenuto.
Le piattaforme principali con cui puoi incontrare dei clienti o degli utenti potenziali sono:
- Youtube
Come ti ho detto, lo scopo principale di Facebook è far restare gli utenti il più possibile al suo interno.
Se i tuoi video sono coinvolgenti e raggiungono questo scopo, il lavoro sarà in discesa.
Tuttavia dovrai padroneggiare tutte le tecniche per ottenere traffico organico o a pagamento che è possibile utilizzare su Facebook.
Per ovvi motivi, non possiamo trattarle tutte qui
In ogni caso, Facebook è una potenziale miniera d’oro per i tuoi video, vista la possibilità di affinare il pubblico target per dati demografici o interessi: in questo modo puoi intercettare con grande precisione il pubblico a cui possa piacere il tuo nuovo materiale audiovisivo.
Il gigante di Mountain View che ha tra i suoi scopi aziendali la conquista del mondo permette di intercettare perfettamente i bisogni degli utenti. Infatti attraverso il celebre motore di ricerca è possibile farsi trovare da persone che stanno cercando prodotti o servizi analoghi a quelli che cerchiamo.
Questo può essere fatto attraverso la SEO o “ottimizzazione per i motori di ricerca”. Strutturando i nostri contenuti in un certo modo è possibile apparire per primi nei risultati di ricerca e, di conseguenza, farsi trovare dai potenziali clienti che non vedranno l’ora di tirare fuori le loro luccicanti carte di credito per donarci generosamente i loro soldi guadagnati con tanta fatica e tanto sudore.
Tuttavia la SEO per i video su Google è estremamente difficile: infatti il robottino di Google (il googlebot) che analizza i contenuti per poi disporli nei risultati di ricerca non legge efficacemente i contenuti del video e quindi rischia di vanificare il nostro raffinato lavoro di SEO.
Se inseriamo un video nel nostro sito sarà bene circondarlo da elementi testuali (parole o testi) che attuino il nostro piano SEO e – quindi – vengano lette dal piccolo googlebot che ordinerà il nostro sito in base a quanto lo ritiene utile per i bisogni degli utenti.
Ma quindi il video su Google non serve a niente? Sì che serve, capra che non sei altro! Serve a queste cose:
- L’utente fruisce meglio un video rispetto a un testo. Ricordi cos’abbiamo detto negli altri paragrafi? Se nella pagina del nostro sito abbiamo un video e un testo che esprimono lo stesso contenuto e gli stessi concetti diamo all’utente la possibilità “consumare” il contenuto nel modo che più gradisce. Dal punto di vista dell’utente, quindi, è molto utile.
- Google tra i fattori di indicizzazione utilizza il tempo medio che un utente passa sul nostro sito. Se l’utente legge un breve paragrafo sul nostro sito ci passa pochi secondi. Se invece si guarda un video ci può stare anche 5 minuti. Quindi l’utilizzo di video può essere un elemento di SEO indiretta che favorisce il nostro sito web nell’indicizzazione dei risultati di ricerca.
Se anche in questo caso vogliamo interagire con gli utenti può essere molto utile integrare la pagina web su cui è presente il video con i tanti widget sociali, ad esempio Disqus, la sezione commenti di WordPress o i widget sociali di Facebook che permettono agli utenti di commentare direttamente con il loro profilo personale.
Tuttavia ricordati che è molto meglio integrare il video caricato altrove con un codice o un iframe, piuttosto che caricarlo direttamente sul nostro hosting per non appesantire e rallentare troppo il nostro prezioso sito internet.
Youtube
Il motore di ricerca dei video per eccellenza. Qui la SEO per i video funziona molto meglio rispetto che Google.
Infatti in fase di caricamento è possibile inserire alcune parole chiave che serviranno a catalogare il sito e mostrarlo alle persone realmente interessate. E, nulla da dire, Youtube riesce a farlo benissimo!
Anche qui è possibile far interagire gli utenti attraverso i commenti, sebbene questo è reso più difficile rispetto alle altre due piattaforme: infatti solo chi ha un account Google può commentare i nostri video e non tutti ne hanno uno.
Tuttavia – e qui viene il bello – i video caricati su Youtube vengono indicizzati anche su Google. Per cui scegli bene le parole chiave per intercettare il pubblico che potrebbe essere interessato ai tuoi contenuti.
Quale piattaforma usare?
Ho registrato una breve video-pillola che potrebbe darti un piccolo aiuto nello scegliere quale piattaforma video utilizzare per pubblicare i tuoi contenuti e sul perché utilizzare proprio quella (no, non sempre YouTube è la scelta migliore, anzi…).
Lo so, è estremamente gialla, fa parte di alcuni test video che stavo facendo 😉
E ora l’unica cosa che ci rimane da dire è…
Ciak, si gira!