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Quantità Vs Qualità

Quantità Vs Qualità: è meglio scrivere un solo articolo lungo o 10 più corti?

Indice dei capitoli

È una domanda che tutti noi, almeno una volta, ci siamo posti: “È meglio scrivere un articolo lungo ed approfondito, oppure diversi articoli corti?” La risposta non è affatto semplice, viste le molteplici variabili in gioco.

In questo articolo troverai diverse considerazioni che ti aiuteranno ad elaborare una strategia efficace per il posizionamento del tuo blog. Sono sicuro che sarà per te estremamente interessante 🙂 !

[PREMESSA] Questo articolo è stato scritto da Neil Patel, uno dei più grandi esperti americani  di marketing, una vera e propria macchina da guerra nella scrittura di contenuti efficaci.

È scritto in maniera semplice e le argomentazioni sono molto interessanti, per questo motivo ho deciso di tradurlo e proporlo all’interno del mio blog. Se mastichi un poco di inglese e preferisci leggere direttamente la fonte originale, questo il link per leggere l’articolo originale.

Non ti faccio perdere altro tempo, buona lettura!

Almeno una volta l’abbiamo sentito tutti;  a meno che tu non abbia vissuto sotto una roccia, avrai sentito questo clichè da diverse persone.

Non importa se l’abbiamo sentito durante una riunione, una conference call, o davanti alla macchinetta del caffè; tutti noi abbiamo sentito dire da qualcuno che “content is king”.

Ed è vero. Il contenuto è importantissimo.

Tuttavia avere un buon contenuto nel web non significa automaticamente che questo riceverà molte visite.

Ma se crei un buon mix tra contenuto e tecniche di marketing, puoi creare una strategia che aumenterà a dismisura il traffico del tuo sito e la sua indicizzazione.

Un ottimo contenuto potrebbe infatti essere decisivo per distinguerti dai tuoi concorrenti e, in questo modo, regalarti un posto al sole in cima alle SERP per catturare l’attenzione dei tuoi potenziali clienti.

Ognuno di noi cerca del buon contenuto sul web.

Però prima devi chiederti…come posso impostare il contenuto in modo perfetto? Ti spiegheremo come farlo con questo articolo.

Articoli di blog: quantità contro qualità 

Se vuoi creare un blog con contenuti eccezionali, la chiave di volta è solo una: capire quali sono i bisogni e le necessità del cliente.

Allora dimmi…come puoi, con il tuo contenuto, intercettare questi bisogni?

La società per cui lavori potrebbe chiederti:

Il nostro blog ha una vasta scelta di tematiche? Stiamo rispondendo ad ogni genere di domande che potenziali clienti (o clienti attuali) potrebbero farsi? I nostri articoli di blog stanno rispondendo a queste domande in maniera approfondita? 

Queste sono le domande che dovresti chiederti per valutare la qualità del tuo blog.

Ma allo stesso tempo, dovresti dare un’occhiata alla quantità di articoli pubblicati.

Quanti articoli pubblichiamo ogni mese? Qual’è la frequenza  di pubblicazione ideale o la quantità? Quanti articoli dovremmo creare ogni anno per migliorare sensibilmente la nostra posizione in classifica sui motori di ricerca e quindi fare un investimento sensato? 

Qualità e quantità sono importanti allo stesso modo, anche se spesso questa domanda provoca un aspro dibattito su quale sia il fattore più importante.

Quindi ti chiedo: se devi scegliere tra scrivere dieci articoli di bassa qualità e uno di alta qualità, quale dovresti scegliere?

Ricerche di settore sulla frequenza di pubblicazione 

I ricercatori di HubSpot hanno raccolto e analizzato attentamente dati da oltre 13,500 clienti.

Con questa ricerca hanno cercato di stabilire quanti articoli una compagnia dovrebbe pubblicare ogni mese sul proprio blog.

Nella maggior parte dei casi la conclusione è stata che un maggior numero di post mensili ha portato anche a un aumento del traffico in entrata.

Consigli sul contet

 

La ricerca, quindi, dimostra chiaramente che una frequenza di pubblicazione maggiore porta a un relativo incremento del traffico in entrata.

Hubspot ha cercato anche di capire il numero ideale di articoli da pubblicare ogni mese in base alla grandezza della società.

  • Società con 1-10 dipendenti: le compagnie più piccole che hanno pubblicato 11+ articoli al mese hanno avuto una quantità significativamente maggiore di traffico in entrata rispetto a quelle che ne hanno pubblicati meno di 11. Se compariamo queste società con chi ha pubblicato un articolo (o meno) al mese, le prime hanno avuto un traffico di tre volte maggiore. Se invece le compariamo con le società che hanno pubblicato 2-5 articoli al mese, le prime hanno avuto il doppio del traffico.
  • Società con 11-25 dipendenti: quando le compagnie con 11-25 dipendenti pubblicano più di 11 articoli in un mese, il loro traffico in entrata è dal 50% fino a tre volte superiore rispetto alle società che ne pubblicano solo uno al mese o anche meno.
  • Società con 26-200 dipendenti: in questo caso, invece, il traffico in entrata è poco più del doppio rispetto alle società che pubblicano un solo articolo al mese o meno.

Quindi, come vedi, la quantità è importante.

Ma questi risultati non ci raccontano tutta la storia.

Sulla base di questi soli dati, potresti pensare che sia meglio mettersi a testa bassa e pubblicare sul tuo blog quanti più articoli riesci, senza pensare minimamente alla qualità.

Ma sarebbe uno sbaglio.

Infatti lo studio di HubSpot non menziona affatto la qualità degli articoli dei blog presi in esame.

Scrivere molti articoli incrementa il tuo traffico in entrata, solo quando non sacrifichi la qualità dei tuoi contenuti, se vuoi vincere la gara sul lungo termine, non sarà sufficiente pubblicare un alto numero di articoli al mese.

Google giudica in maniera molto severa sia la qualità del contenuto, sia come quel contenuto possa essere utile agli utenti.

Brian Dean di Backlinko ha svolto diversi test, provando ad analizzare il numero di parole dei contenuti in cima alle classifiche dei motori di ricerca, riscontrando chiaramente che i contenuti più lunghi battono a mani basse i contenuti più corti.

Migliorare qualità articoli

 

Ma è davvero così?

È automatico che i contenuti più lunghi hanno una qualità migliore rispetto ai contenuti più corti? Non sempre, ma spesso contenuti più lunghi risolvono meglio i problemi degli utenti rispetto ai contenuti più striminziti.

E Google da sempre mette i contenuti che sono più utili agli utenti in cima alle pagine dei risultati di ricerca; come vedi, quindi, non dovresti solo creare più articoli di blog che puoi.

Se vuoi ottenere dei benefici a lungo termine, devi creare contenuti di alta qualità che aiutino concretamente il tuo pubblico, cercare attivamente i problemi dei tuoi utenti e offrire informazioni esclusive che non potrebbero trovare da nessun altra parte.

Ma, nel fare questo, non farti comandare solo dal tuo piano editoriale.

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Essere travolti dal piano editoriale

Creare nuovi contenuti richiede molta energia e provoca spesso un comportamento maniacale per la cura dei dettagli, ma, nel fare questo, rischiamo di allontanarci dalle cose veramente importanti.

Le società spesso hanno un comportamento rigido su quelli che dovrebbero essere i loro argomenti principali e quindi programmano il loro lavoro come un orologio svizzero.

“Questo mese i nostri articoli da pubblicare devono essere A, B, C e D. Dobbiamo pubblicarli ogni lunedì a mezzogiorno”.

Il bisogno di pubblicare contenuti potrebbe ogni tanto scontrarsi con la necessità di creare contenuti che servano realmente al tuo pubblico.

In queste situazioni ci troviamo davanti al solito dilemma: qualità contro quantità. Che cos’è più importante? Rispettare il calendario editoriale con contenuti sempre nuovi, oppure creare solo contenuti di alta qualità?

Prima di tutto dovresti considerare quale potrebbe essere il valore del tuo blog, e capire se stai offrendo contenuti sempre sul pezzo che possano rispondere alle domande più comuni che i tuoi utenti ricercano on-line.

Più sei in grado di offrire contenuti rilevanti per il tuo pubblico, più le possibilità di trovare sempre nuovi visitatori aumentano.

Devi avere un’idea nell’insieme di quello che dovrebbe offrire il tuo blog.

E poi creare un calendario editoriale.

Ma ricordati che questo deve essere flessibile e dare sfoggio alla creatività. Devi rimanere pubblico-centrico.

Troppo spesso dimentichiamo l’aspetto più importante del nostro lavoro: produrre contenuti creati per il tuo pubblico.

Devi fornire ai tuoi visitatori le informazioni che stanno cercando, fornendo loro le migliori risorse in relazione ai loro interessi.

Questo dovrebbe essere lo scopo.

La qualità del contenuto viene prima.

La qualità fornisce maggiore valore rispetto a una pubblicazione di contenuti frequente.

In termini di importanza, la quantità è la prima classificata.

E non dovresti mai pubblicare contenuti di scarsa qualità solo perchè è lunedì e quindi il tuo calendario editoriale dice che devi pubblicare un articolo ogni lunedì.

Fai ricerche approfondite prima di cominciare a scrivere

Fare ricerche sul tuo pubblico prima di cominciare a scrivere è fondamentale. Capire la tua audience è la chiave di volta.

Dovresti farti domande del tipo “A che tipo di persone stiamo parlando?”

Questo passaggio dovrebbe essere ovvio, ma molti blogger non lo fanno.

Questa ricerca, se approfondita, dovrebbe chiarirti una serie di cose sul tuo pubblico target, come ad esempio cosa sta cercando online, quali sono i suoi interessi, le sue abitudini e tanto, tanto altro.

Quanto più riesci a sapere sulla tua audience, tanto il contenuto che riuscirai a produrre sarà di valore.

Puoi ottenere questo tipo di informazioni scavando tra i programmi di analytics e gli insights, paragonando questi dati con quelli di studi già fatti. Se ti è possibile, potresti anche intervistare i tuoi clienti.

Tutti questi metodi ti aiuteranno enormemente a capire con che tipo di persone hai a che fare e perché ti stanno scegliendo.

Usare strumenti di analisi

Ci sono moltissimi strumenti disponibili che possono aiutarti a capire chi sono realmente i tuoi visitatori.

Uno degli strumenti più comuni è Google Analytics. Google Analytics ti offre molti dati sulla tua audience, come ad esempio età, sesso, interessi simili e segmenti di pubblico.

Puoi anche guardare alcune metriche molto utili, come ad esempio tassi di rimbalzo, conversioni e guadagno da ogni tipo di segmento. Puoi anche scaricare questi dati e condividerli con i tuoi colleghi per aiutarli nella creazione dei contenuti.

Analizzare i dati raccolti

Non dimenticarti di utilizzare anche i dati raccolti durante gli anni passati.

Potresti essere piacevolmente sorpreso nello scoprire che hai già tutti i dati che intendevi raccogliere da nuove ricerche.

Analizzare i dati raccolti in passando è un gran modo di cominciare questo lavoro, specialmente se sei a corto di budget.

Chiedilo agli utenti

Fare domande è un ottimo modo per ottenere dati utili dai tuoi utenti.

Puoi fare domande aperte per dare modo agli utenti di fornire risposte uniche e personalizzate. Ma assicurati di fare le domande giuste.

Inoltre cerca di evitare domande scomode. Non dovresti fare domande come “qual è la cosa migliora a proposito di [nome dell’azienda]?”.

Invece potresti fare domande del tipo “come descriveresti la tua relazione con [nome dell’azienda]?”.

Le domande giuste ti permettono di ottenere un punto di vista oggettivo sulla compagnia e ti possono aiutare a capire la sua USP (Unique Selling Proposition) che può distinguerti dalla concorrenza.

Qual è un contenuto di qualità secondo Google?

Per capire se un contenuto è di qualità o meno, puoi guardare come Google determina se un contenuto di qualità oppure sotto gli standard.

Google ha sviluppato molti aggiornamenti dell’algoritmo per rivalutare pagine che i blogger hanno sviluppato pensando ai motori di ricerca piuttosto che agli utenti.

Basta pensare al famigerato Panda.

All’inizio del 2011 Google ha annunciato un aggiornamento di algoritmo chiamato Panda, che ha cambiato per sempre le regole del gioco dello sviluppo web.

Panda ha penalizzato i contenuti leggeri, duplicati, di bassa qualità, artificiali, ad alto contenuto di pubblicità, con contenuti poveri e pieni di link di affiliazione e tanto, tanto altro.

Google ha retrocesso intere pagine piene di contenuti scadenti e di trucchetti SEO black-hat.

I marketer di tutto il mondo hanno dovuto rielaborare i loro contenuti e creare nuove strategie di web marketing.

Pagine che erano in cima ai risultati di ricerca per “come allenarsi per una maratona” di marzo ad agosto erano spariti dalle serp.

Cosa è successo?

Queste pagine contenevano liste di trucchetti generici come “acquistare un buon paio di scarpe”. Siti pieni di contenuti di alta qualità, come ad esempio la Runner World Magazine, ha rimpiazzato queste risorse nei risultati di ricerca.

L’algoritmo Panda è stata una cosa buona? Dopotutto, secondo noi si.

Infatti ha penalizzato molti contenuti di bassa qualità pieni di tecniche SEO black hat ed ha obbligato i marketer ha cambiare prospettiva e pensare prima di tutto ai bisogni dell’utente.

Questo aggiornamento ha decretato la morte di molti siti, ma allo stesso tempo ci ha mostrato chiaramente cosa intende Google per “qualità dei contenuti”.

Ora andiamo a vedere quali sono le caratteristiche di un contenuti di alta qualità e come rispettare queste linee guida.

Sii naturale

Basta “keyword stuffing” (la tecnica di infarcire i contenuti di parole chiave). Invece cerca di incrementare la tua autorità su un certo argomento.

Cerca di inglobare i termini relativi al settore nel tuo copy in maniera naturale.

Alcuni strumenti utili come ad esempio MarketMuse Content Analyzer possono fornirti un buon punteggio che misura come un certo argomento rientra nel tuo settore.

Dire “no” ai contenuti duplicati

Puoi anche avere vari articoli di blog che parlano dello stesso argomento e magari uno di essi è una parafrasi di un altro.

Google penalizza pesantemente i contenuti duplicati, quindi scorri le tue pagine e rimuovi subito ogni contenuto che Google potrebbe catalogare come “duplicato”.

Non spammare

Le tecniche SEO black hat sono quelle che i marketer usano per scalare i risultati di ricerca infrangendo le regole imposte dai motori di ricerca.

Markter di tutto il mondo usano le tecniche SEO black hat dall’inizio di internet. Ma gli aggiornamenti dell’algoritmo colpiscono pesantemente i contenuti che utilizzano questi trucchetti.

I contenuti devono essere pensati prima di tutto per gli utenti, non per i motori di ricerca. Proprio per questo motivo non dovresti utilizzare lo spam per spingere i tuoi contenuti.

Se il contenuto che hai creato ha queste tre caratteristiche, allora sei sulla buona strada per ottenere un contenuto di qualità.

Dobbiamo anche menzionare che Google nel 2013 ha introdotto un nuovo tipo di elemento nelle SERP per gli “articoli approfonditi”.

Lo scopo dei contenuti molto lunghi è che forniscono risposte molto utili e approfondite alle domande che milioni di utenti digitano ogni giorno sui loro telefonini.

Il fatto che Google ha inserito un apposito modulo destinato agli “articoli approfonditi” nei risultati di ricerca dovrebbe farti capire l’importanza di produrre contenuti lunghi.

Per decenni i marketer hanno giudicato i contenuti brevi la “giusta forma di comunicazione”.

Le “best practice” del 2013 ci hanno fatto capire chiaramente che l’articolo di blog ideale è lungo tra le 350 e le 600 parole.

Questo ha senso in una società dove la soglia di attenzione è breve e il multitasking va per la maggiore.

Creare un buon articolo

 

Ma se pensiamo allo studio di Backlinko che abbiamo visto prima, questo non è più vero.

Dopo aver analizzato oltre un milione di risultati di ricerca di Google, la conclusione è stata che il contenuto medio in prima posizione era lungo 1.890 parole.

Proprio per questo se vuoi posizionare bene un contenuto, dovresti farlo di almeno 2.000 parole.

Sebbene ci sia molta domanda per contenuti brevi in molti contesti, i contenuti lunghi spesso performano meglio nei risultati di ricerca.

Oltretutto la lunghezza dei contenuti lunghi incrementa costantemente. Attualmente molte persone scrivono contenti lunghi tra le 3.000 e le 10.000 parole.

Ma con questa nuova tendenza alla lunghezza del contenuto, molti SEO stanno utilizzando trucchetti che tu dovresti evitare.

Molte di queste tecniche cadono sotto il cappello della SEO black hat (lo ammetto, pessimo gioco di parole).

Google specifica una serie di comportamenti che i webmaster dovrebbero evitare e sono i seguenti:

  • Contenuto generato automaticamente.
  • Scambio di link.
  • Contenuto non originale.
  • Cloaking.
  • Redirect poco leciti.
  • Testo o link nascosti.
  • Contenuti rubati.
  • Caricamento di pagine con parole chiave irrilevanti.

Appare chiaro perché Google non vede di buon occhio queste tecniche.

Il tuo obiettivo dovrebbe essere creare contenuti per l’utente e non per i motori di ricerca. E applicare queste tecniche ti allontana da questo scopo.

Includere Call-to-Action

Per ottenere il massimo da ogni articolo di blog dovresti avere una chiamata all’azione (Call-to-Action) per l’utente. E dovrebbe essere molto chiara.

Le CTA incrementano (di molto) le conversioni dal punto di vista monetario.

E anche quando i soldi non sono il fine ultimo, delle chiare CTA aiutano il lettore a trovare informazioni più approfondite sull’argomento di suo interesse.

La CTA è una buona opportunità di offrire più valore all’utente.

Quando spingi l’utente a visitare la pagina successiva per ottenere maggiori informazioni, stai offrendo maggiore valore ed hai il beneficio che altri parti del tuo sito saranno visitate.

Questo potrebbe portare gli utenti a trovare maggiori dettagli su quello che stavano cercando, sulla cultura aziendale e i suoi valori, informazioni di contatto e tanto altro.

D’altro canto, il visitatore si farà un’idea migliore di che cosa tratta l’azienda.

Infatti è una buona idea dare al visitatore una buona prima impressione e fargli capire come puoi essergli utile. Dovresti proprio mettere una CTA dove il lettore può facilmente trovarla.

Innanzitutto, dovresti mettere una CTA dove ottiene il massimo. Deve coincidere perfettamente con il contenuto in cui è immersa.

Sebbene infatti puoi mettere una CTA praticamente ovunque, studi approfonditi hanno dimostrato che la posizione conta, e può farti ottenere tassi di conversione più alti.

Ed eccoti le tre posizioni migliori per una CTA.

CTA in cima alla pagina

Secondo uno studio di Chartbeat, moltissime persone non scrollano del tutto la pagina di un articolo di blog.

E anche chi lo fa non legge mai più del 60% dell’articolo.

Consigli sulla creazione degli articoli

 

Questo rende chiaro perché le CTA in cima alla pagina sono così importanti

CTA dentro al copy

Le CTA dentro al copy (o in-line CTA) sono un metodo fondamentale per catturare l’attenzione dei lettori. HubSpot riporta che questo tipo di CTA genera tra il 47 e il 93% dei loro lead attraverso le CTA dentro al loro copy.

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CTA alla fine dell’articolo 

Finire un articolo di blog con una CTA è sempre un buon modo per incoraggiare il lettore a compiere una determinata azione.

Arrivati a questo punto gli utenti hanno finito di leggere l’articolo e sono pronti per il prossimo passo. Si potrebbero stare chiedendo “cosa viene dopo?”, e tu dovresti rispondergli.

Come questo estratto di HubSpot.

Come creare articoli di qualità

Dovresti anche tenere a mente che la CTA deve riflettere per bene lo scopo del blog.

Questo tipo di CTA sono frasi interne dell’articolo che linkano ad altre risorse. Puoi inserirle sia dentro al tuo copy, che fuori.

Puoi usare questi link per spingere l’utente verso altre pagine del tuo sito. Per esempio, potresti spingere il lettore a leggere un altro articolo rilevante con il contenuto che sta leggendo in quel momento.

Un esempio? Leggi subito il nostro articolo su come creare un blog gratis. 🙂

Puoi anche inserire delle ancore, cioè del testo cliccabile che ti invia su un altro punto della pagina.

CTA con link

CTA del “commenta sotto” 

Chiedere ai tuoi lettori di lasciare un commento di permette di ottenere molto. Lo scopo di questa CTA è spingere il lettore a interagire con te.

Puoi chiedere al lettore di commentare con una risposta specifica:

“Commenta sotto per dirmi secondo te quale sarà il grande trend nel marketing per il 2018”. 

Oppure puoi farlo indirettamente, facendo una domanda pertinente all’articolo:

“Hai mai visto uno di questi trend nella tua nicchia?”

CTA

 

CTA intelligenti 

Le CTA intelligenti sono call-to-action che variano a seconda del punto in cui sono posizionate.

Questo tipo di CTA variano da quelle già viste perché sono spesso usate per gli articoli di money blog.

I blog infatti possono essere sia informativi che money blog.

Quelli informativi forniscono informazioni utili all’utente a proposito di un determinato tema. Lo scopo è fornire un’opinione esperta e fornire molti dettagli a proposito di un certo argomento.

I money blog, invece, contengono comunque molte informazioni, ma lo scopo principale è convertire il lettore in acquirente.

Gli articoli di questa tipologia di blog di solito ruotano attorno alle caratteristiche e ai benefici dei prodotti di cui trattano.

Pianificando delle CTA intelligenti, potrai posizionarle in maniera strategica in base a quello che il lettore sta leggendo in quel momento.

Puoi spingere i tuoi utenti a diventare lead, puoi spingere i lead a diventare acquirenti e infine puoi spingere gli acquirenti a diventare fan.

Se è la prima volta che un utente sta visitando il tuo sito, potrebbe avere senso piazzare una CTA intelligente che fa lead generation.

Alcune CTA per la lead generation sono l’offerta di file gratuiti, report di casi studio o anche template.

Cos'è una CTA?

I lead, invece, hanno più familiarità con il tuo sito. Sono arrivati a un punto in cui possono essere “convertiti”.

Perciò potresti offrire a questo tipo di utenti una prova omaggio del tuo prodotto. Forse un assaggio di quello che hai da offrire potrebbe convincerli a fare il prossimo passo…

CTA

Infine, potresti voler dare del contenuto che abbia valore per i tuoi clienti.

I tuoi clienti stanno usando attivamente il tuo prodotto. Potresti voler dare una risorsa che possono condividere con altri o usare in team.

Hubspot offre “Il Diagramma per l’Ottimizzazione SEO: una Guida per Ottimizzare le Parole Chiave, Incrementare il Traffico e tanto altro!”.

Rappresenta un download molto appetibile per chi si occupa di marketing.

Potrebbe essere stampato e condiviso con i propri collaboratori.

O potrebbe essere spedito via posta elettronica a un cliente che si interessa di ottimizzazione SEO ma che non ha abbastanza budget per assumere una web agency al momento.

Mesi dopo, quando il cliente avrà abbastanza soldi per poter assumere una web agency per fare SEO, da chi pensi che andrà?

Andrà da Hubspot, l’agenzia che l’ha aiutato e che ha mentalmente catalogato come esperta del settore.

Conclusioni

Il content marketing può essere la migliore cosa che decidi di fare, sia come investimento di tempo che di denaro. Potrebbe diventare la tua migliore forma di marketing.

Ma se vuoi avere successo, dovresti rendere il tuo blog migliore di quello dei tuoi concorrenti e posizionarti come un vero esperto del settore.

Ci sono due enormi benefici che otterrai nel prendere questa strada.

Primo, puoi rendere il blog del tuo sito solido dal punto di vista della SEO; secondo, puoi fornire valore ai tuoi clienti sotto forma di utili informazioni.

Questi due benefici vanno di pari passo.

Se gli utenti ti trovano tra i primi posti dei risultati di ricerca, penseranno che sicuramente che sei un pesce grosso nel tuo settore.

E, dopotutto, se hai molto contenuto ben curato che tratta un certo argomento, sarai sicuramente in cima ai risultati di ricerca.

Datti l’obiettivo di produrre il contenuto migliore che puoi. E, in seconda battuta, cerca di sfornare nuove pubblicazioni più spesso che puoi.

Cerca (e analizza) i bisogni del tuo pubblico, sii flessibile nel trattare argomenti ricercati, crea contenuti pertinenti per il tuo settore, ottimizzali senza scorciatoie e incoraggia il lettore a fare il prossimo passo.

Se segui queste linee guida, sarai già un passo avanti a tutti nella produzione di contenuti di alta qualità.

E tu, cosa stai facendo per rendere il tuo blog una risorsa irrinunciabile per i tuoi lettori?

 

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