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Newsletter VS Autoresponder | Quali strumenti per una campagna di mail marketing

Newsletter VS Autoresponder: quali strumenti per una campagna di mail marketing

Indice dei capitoli

Di la verità, almeno una volta ti sei chiesto come creare una newsletter, ovvero come poter tenere i tuoi utenti informati sui tuoi prodotti o servizi o per fare del buon content marketing e, perché no, poter così ottimizzare il costo di aquisizione clienti.

In questo articolo ho pensato di darti qualche consiglio e di vedere quali sono le differenze fra una newsletter ed un autoresponder, sperando di riuscire a far chiarezza fra queste due metodologie di lavoro, tanto simili ma al contempo diverse ed alcuni consigli su come utilizzarlo al meglio.

Cosa è una newsletter

Come prima cosa penso sia importante definire cosa è una newsletter e, di conseguenza, a cosa serve un servizio di newsletter.

Con il termine newsletter viene identificato l’invio periodico di mail, il contenuto non è importante, può essere sia informativo che promozionale.

L’invio può essere fatto in diversi modi, i principali sono:

  • Dal tuo indirizzo di posta elettronica, utilizzando la tua webmail (gmail.com, outlook.com ecc.) oppure con un client di posta elettronica (Outlook, Thunderbird, Apple Mail ecc.)
  • Tramite un programma dedicato all’invio delle newsletter, che viene installato sul tuo computer (per esempio sendblaster)
  • Con un apposito servizio di invio newsletter, come Active Campaign

Ognuno di questi sistemi ha dei pro e dei contro, ti potrei dire che l’unico adatto a lavorare è un servizio per la gestione delle newsletter, ovvero un autoresponder, ma penso sia intelligente sapere quali sono le differenze, in modo da non doversi trovare ad affrontare delle problematiche piuttosto fastidiose, sia a livello tecnico che legale e di poterti far scegliere con la tua testa il modus operandi più adatto alle tue esigenze.

Invio di newsletter tramite webmail o client mail

Sicuramente il metodo più economico e rapido per l’invio delle newsletter è quello di utlizzare il tuo indirizzo mail ed il tuo client di posta elettronica.

Praticamente ogni computer ne ha uno in dotazione, Windows ha Windows Mail mentre Apple utilizza Apple Mail, i più tecnologici invece ne utilizzeranno uno a pagamento come Microsoft Outlook, ad oggi standard de facto per la gestione della posta elettronica aziendale e non solo, disponibile sia per piattaforma Windows che Apple.

Ma in caso non né avessi uno potrai sempre collegarti alla tua webmail e gestire la newsletter da lì.

Qualunque sia il tuo programma di posta elettronica, basterà fare come hai sempre fatto, ovvero comporre un nuovo messaggio ed inviare un messaggio informativo o promozionale ai tuoi clienti. Se utilizzi un client puoi anche creare un template, ovvero un modello grafico da carica ogni volta che scrivi una mail, in modo da poter personalizzare almeno un po’ la grafica.

Ci sono alcuni punti molto importanti che devi tenere in considerazione se non vuoi incappare in spiacevoli situazioni:

  • Devi avere il permesso per inviare una mail promozionale
    Il fatto d’avere il biglietto da visita di un tuo cliente o di aver trovato la sua mail all’interno del suo sito, non ti da il permesso di inviargli posta elettronica.
    Hai bisogno del suo consenso. Non confondere la casella di posta del tuo cliente con la buca delle lettere in cui i supermercati infilano la pubblicità.
  • Non mettere tutti i destinatari nel campo “A:” o “CC”.
    Ogni client mail ti permette di inserire indirizzi in 3 campi diversi, ognuno con la sua specifica funzione, vediamoli velocemente:
    A:” è il campo classico, quello che utilizzi di solito. Inserisci il destinatario (o più destinatari) della mail ed invii, come hai sempre fatto.
    CC” vuol dire “Conto Copia”, si utilizza in abbinamento al campo “A:”. Un esempio pratico? Invio una comunicazione alla segretaria della mia azienda ed in copia al mio superiore, in questo modo la segretaria saprà che la mail è diretta a lei ed il mio superiore saprà cosa gli ho scritto.
    CCN” vuol dire “Conto Copia Nascosto”, se invio la mail inserendo l’indirizzo della mia segretaria nel campo “A:” e del mio superiore nel campo “CCN” lei non saprà che anche lui ha ricevuto la mail, mentre lui vedrà quello che gli ho mandato, ricevendone una copia.Se mandi una newsletter a più persone contemporaneamente, tutti gli indirizzi devono essere inseriti nel campo “CCN” separati da un “;”. Questo per garantirne la privacy ed evitare spiacevoli inconvenienti.
Outlook 2016 | Esempio di schermata per l'invio di mail
Outlook 2016 | Esempio di schermata per l’invio di mail
  • Se metti troppi destinatari nel campo “CCN”, diciamo più di 15, o se invii spesso mail con questo metodo, puoi essere considerato uno SPAMMER, ovvero una persona che invia mail indesiderate alle persone, di conseguenza le mail che invii potrebbero finire nella caselle SPAM del destinatario o, ancora peggio, potrebbero bloccarti l’indirizzo mail per attività sospette.

Inviare newsletter ai tuoi clienti: Pro e Contro nell’utilizzo del tuo programma di posta

Fatte queste premesse, indispensabili per poter inviare delle newsletter utilizzando il tuo programma di posta elettronica, vediamo perché non devi MAI usare il tuo programma di posta elettronica ed il tuo indirizzo mail per inviare newsletter ai tuoi clienti (o prospect, ovvero possibili clienti).

  1. Perdi completamente il controllo
    Non puoi generare nessuna statistica, non puoi sapere chi ha letto la tua mail, chi invece l’ha cestinata e tanto altro.
    In pratica perdi tutta la parte di analisi, indispensabile per poter gestire l’invio della posta elettronica nel giusto modo e capire se ci sono da fare dei miglioramenti e dove.
  2. Finisci facilmente nello SPAM
    La tua mail personale non è nata con la finalità di inviare grosse quantità di mail, ma con lo scopo di permetterti delle comunicazioni 1-a-1 o comunque fra un numero limitato di persone, molti provider limitano addirittura il numero di destinatari contemporanei proprio per evitare utilizzi illeciti.
    Di conseguenza aumenta di molto il pericolo di finire nella caselle di SPAM dei destinatari.
  3. Non puoi curare l’aspetto grafico della tua newsletter
    Oggi vanno di moda le newsletter di solo testo, con al massimo una grafica minimale, ma utilizzare un normale client mail per inviare newsletter vuol dire limitare pesantemente la personalizzazione delle mail che invierai, è infatti molto più complicato (o impossibile) aggiungere alcuni elementi, come colonne, tasti social per la condivisione ed altro.
  4. Non puoi realizzare automazioni
    Usando un client mail per inviare newsletter, perdi la possibilità di realizzare automazioni in base alle azioni dei tuoi utenti, questo non è un particolare di poco conto, anzi, posso affermare con una certa sicurezza che senza automazioni è praticamente impossibile lavorare con le newsletter.

Ci sono altre considerazioni tecniche da fare, in particolare riguardanti l’SMTP, ovvero il protocollo di invio delle mail, ma entreremmo un po’ troppo nello specifico, preferisco quindi fermarmi e, se lo desideri, darti la possibilità di approfondire qui come funziona l’invio delle mail tecnicamente.

Riassumendo, il mio consiglio è quello di evitare di mandare newsletter attraverso un tuo personale servizio di posta elettronica.

L’unica nota positiva di questa scelta è infatti il costo, praticamente inesistente, e la velocità di implementazione, che si riduce a zero se hai già un indirizzo di posta elettronica attivo.

Programmi per newsletter: piccolo approfondimento

Se cerchi in internet troverai sicuramente dei programmi per l’invio di newsletter, uno dei più famosi è probabilmente sendblaster, che ho linkato poco sopra, ed al costo di pochi euro, per l’esattezza € 99,00, ti promette la licenza a vita del loro prodotto, senza alcun limite di invio mail.

Altro non è che un programma che utilizza il tuo indirizzo mail per inviare le newsletters, gestendo automaticamente tale procedura in un modo che avvenga in maniera tecnicamente corretta, mantenendo però tutti i contro che ti ho elencato prima.

Unico PRO è la realizzazione di mail graficamente carine grazie ai template che ti mette a disposizione… diciamo che se vuoi inviare gli auguri di Pasqua e Natale potrebbe andare anche bene, se invece vuoi lavorare con le newsletter… beh, cambia strada.

Cosa è un autoresponder

Cosa è un autoresponder e come funziona un autoresponder?

Se vuoi iniziare a lavorare e convertire i tuoi utenti in clienti utilizzando le mail e non vuoi invece limitarti agli auguri di buona Pasqua e buon Natale, allora hai bisogno di capire cosa è un autoresponder, ovvero un servizio web che, a fronte di un abbonamento mensile, che varia a seconda delle funzioni di cui hai bisogno ed al numero di contatti che devi gestire, ti permette di inviare delle newsletter e di creare processi automatici di invio mail che ti danno la possibilità di innalzare il livello del tuo business attraverso operazioni di mail marketing mirate.

Alcuni famosi servizi di autoreponder sono Aweber, Mailchimp e GetResponse, li ho provati tutti (e con essi molti altri) ma devo dire che ad oggi ho scelto un altro prodotto per gestire questo tipo di lavoro.

Uno dei più famosi e recenti servizi di newsletter, che in questi anni ha avuto una notevole crescita ed ha introdotto il concetto di automatismo è Active Campaign, normalmente preferisco rimanere su prodotti più rodati e sicuri, ma devo dire che Active Campaign mi ha conquistato come percentuale di delivery (ovvero di mail arrivate a destinazione) e potenza nel controllo delle automazioni, mantenendo sempre una semplicità di utilizzo invidiabile.

Se alcuni fra i più influenti business in italia (e nel mondo…) sono gestiti con questo prodotto, un motivo ci sarà.

Cosa fa un autoresponder | Mail marketing in pratica

Come tutte le cose, un autoresponder può essere gestito a diversi gradi di difficoltà, a seconda del tempo, delle conoscenze tecniche e strategiche e dalla tipologia di business che hai.
Tutti gli esempi che trovi qui di seguito sono validi per qualsiasi servizio di mail marketing.

Livello1: Implementazione base di un autoresponder

Il primo livello è lo scalino iniziale che ti permette di attivare un autoreponder, dopo esserti registrato al servizio che più preferisci dovrai creare un modulo di opt-in.

Cosa è un modulo di opt-in?

Semplicemente una maschera, come quella che vedi qua sotto, che richiede al tuo utente di iscriversi alla tua newsletter, di scaricare un pdf, di acqustare un servizio o qualsiasi cosa che possa convincerlo a lasciare la sua mail.

A proposito, l’esempio qua sotto funziona :mrgreen: … se vuoi iscriverti alla mia newsletter, questo è il momento giusto!

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Ho trattato in maniera super approfondita la creazione di Landing Page, ovvero pagine realizzate per convertire l’utente, che verrà quindi inserito all’interno del tuo autoresponder; se vuoi approfondire la cosa puoi leggere il mio articolo sulle Landing Page.

Puoi chiedere un numero infinito di dati, io normalmente mi limito al nome ed all’indirizzo mail.

Una volta che l’utente è entrato all’interno del tuo autorisponditore dovrai essere tu a realizzare delle campagne, ovvero scrivere ed inviare le mail ai tuoi utenti, fornirli cotenuto di valore e trovare la giusta strategia per generare utili da queste tue azioni.

Non è una cosa scontata, molti dopo aver collezionato indirizzi mail (spesso nel modo sbagliato) abbandonano il progetto di mail marketing perché non capiscono come convertire gli utenti tramite newsletter.

Livello2: Implementazione di un autoresponder con automatismi

La vera forza di un autoresponder è quella di poter realizzare una serie di automatismi, in modo da non dover creare manualmente ogni singola e-mail.

Una volta che l’utente si iscrive alla tua newsletter riceverà, nel giusto ordine, una serie di mail che avrai precedentemente preparato, ci sono diverse tipologie di mail, le pricipali sono:

  • Welcome Mail
    Normalmente è la prima mail che gli invii una volta che si iscrive ad una delle tue liste, non limitarti ad un semplice “Benvenuto, eccoti il link per scaricare il PDF che ti ho promesso”, cerca invece di iniziare ad instaurare una relazione, inizia a dargli alcune informazioni utili su chi sei e quali sono i tuoi obiettivi. Questo servirà a creare una relazione fra te ed il tuo potenziale cliente.
  • Mail di Nurturing
    Ovvero mail informative in cui costruisci la tua relazione con l’utente, inviandogli materiale di qualità, non promozionale, in cui gli spieghi come fare e/o capire determinate cose.
    Normalmente seguono la “Welcome Mail”.
  • Mail di Funnel
    Ad un certo punto vorrai proporre al tuo cliente l’acquisto di un prodotto o servizio, preparerai quindi una serie di mail “Funnel”, ovvero correlate fra di loro, che lo introducano al prodotto o servizio e lo convincano ad acquistarlo nel momento in cui gli invierai la mail di “call-to-action”.
  • Mail di Call-to-Action
    È la mail conclusiva del tuo funnel, se la parte di nurturing è stata fatta bene ed i tuoi contatti sono in target, dovrebbe riuscire a convincerli ad effettuare un’azione, che normalmente è l’acquisto di un prodotto o servizio.

Come vedi l’utilizzo di un autoresponder può velocizzare di molto i tuoi processi ed aiutarti a scalare il tuo business, senza di esso dovresti gestire manualmente tutte le comunicazioni, cosa praticamente impossibile oltre che molto dispendiosa dal punto di vista del tempo.

Per ogni utente potrai inoltre vedere quali mail ha già ricevuto e quali deve ancora ricevere, oltre ad avere una dettagliata statistica delle mail che sono state lette, quelle respinte e così via.

Puoi vedere un semplice esempio di implementazione di un autoresponder nell’immagine qua sotto, cliccandoci sopra la potrai scaricare in formato PDF.

Come un autoresponder gestisce l'invio della newsletter in maniera automatica
Come un autoresponder gestisce l’invio della newsletter in maniera automatica

Come puoi vedere, dal momento dell’iscrizione, verrà inviata automaticamente al tuo utente una mail ogni tre giorni, senza che tu debba preoccuparti di fare nulla, se non analizzare mensilmente le statistiche generate dal servizio autoresponder che decidi di utilizzare.

La sequenza è potenzialmente infinita, idealmente dovresti inviare mail settimanalemente ai tuoi contatti per tutto il tempo in cui la tua attività rimarrà online, integrando le varie tipologie di mail (nurturing e funnel) in maniera intelligente.

Livello3: Implementazione di un funnel di vendita attraverso un autoresponder

Alcuni autoresponder integrano un potente strumento di correlazione tra automazioni, fra questi uno dei primi ad inserire tale funzione è stato proprio Active Campaign, che ha costruito il suo successo sulla creazione di funnel mail all’interno del suo servizio.

Cerco di spiegarti in maniera semplice di cosa sto parlando.

Come hai potuto vedere dallo schema che ho inserito sopra, l’utilizzo classico di un autoresponder è una sequenza mail che si muove lungo una retta, il servizio si occuperà di inviare una mail dietro l’altra al tuo utente fino a quando non si disiscrive dalla tua lista oppure fino a quando non chiudi il tuo business.

In questo caso, quando fai partire un funnel di vendita, esso è uguale per tutti gli utenti inseriti in quella lista, sia che abbiano mostrato interesse o meno rispetto a quello che vorresti vendere.

Prendiamo l’esempio di un sito che parla di fotografia, all’interno dello stesso sito troveremo recensioni di macchine fotografiche, guide di tecniche fotografiche più o meno avanzate e di come fotografare all’aperto o in studio.

Se lanci un corso “come fotografare un matrimonio”, ovviamente non tutti gli iscritti saranno interessati all’argomento, ma comunque tutti riceveranno le mail relative al tuo funnel, la conseguenza è che alcuni si disiscriveranno dal tuo servizio perché scocciati dalle mail inerenti la tua offerta, e questo per te è un danno, perché quegli stessi utenti avrebbero potuto acquistare il corso “come fotografare in studio” che magari hai in programma di lanciare fra qualche mese.

Come risolvere?

Con l’utilizzo di un autorespendore in grado di gestire le automazioni.

Non voglio dilungarmi troppo sulla parte tecnica, preferisco farti un esempio pratico di come potresti segmentare i tuoi contatti, in modo da far partire il tuo funnel solo per quelli realmente interessati, poco sotto puoi trovare anche il grafico di questa semplice automazione, scaricabile in formato PDF semplicemente cliccandoci sopra.

Autoresponder e segmentazione degli utenti: Guida Pratica

Rimaniamo sul sito internet di fotografia, nel quale vengono proposte recensioni ad attrezzatura e guide sulle tecniche fotografice.

Il primo passo è ovviamente l’iscrizione alla tua lista mail attraverso (ma è solo uno dei metodi) un leadbox, che può essere generato tramite appositi plugin di WordPress oppure direttamente dal servizio che utilizzi come autoresponder.

Il secondo passo è l’invio della “Welcome Mail”, che, come hai visto prima, deve contenere tutte le informazioni che ti interessa dare all’utente; il primo contatto è importante per farsi un’opinione di te e deve essere particolarmente curato.

Dopo tre giorni (evita di stressare immediatamente l’utente) inizierai il processo di nurturing con una mail-civetta divisa nelle seguenti sezioni:

  1. Titolo – “Abbiamo interessanti novità per te!” + Introduzione
  2. Paragrafo 1 – “Meglio Nikon o Canon? Tutta la verità” Introduzione all’articolo e link all’approfondimento
  3. Paragrafo 2 – “Fotografare con i fari da studio: 3 tecniche avanzate per realizzare fantastici ritratti” Introduzione all’articolo e link all’approfondimento
  4. Paragrafo 3 – Street Photografy: 5 tecniche per fotografare con luce naturale ed avere scatti da urlo Introduzione all’articolo e link all’approfondimento
  5. Paragrafo 4 – Conclusione e riferimenti social/blog

Questo è un semplice esempio su come potresti realizzare la tua “mail-civetta”, possono essercene di molto più complessi, anche in più fasi, ma direi che per iniziare è più che sufficiente.

A questo punto potrai monitorare i link contenuti all’interno della mail e fare una potente segmentazione, chi è interessato ai prodotti Nikon/Canon e cliccherà sul link di approfondimento verrà inserito all’interno di una nuova lista, che invierà mail riguardanti esclusivamente l’attrezzatura, con offerte ed informazioni realizzate appositamente per questo tipo di utenza.

Chi invece è interessato alla fotografia in studio riceverà promozioni per corsi su come fotografare in studio, promozioni su attrezzatura realizzata appositamente per lavorare in quell’ambiente e informazioni su come sfruttarla al meglio.

Questo dovrà essere fatto più volte nel tempo (gli interessi degli utenti cambiano nel tempo, o potrebbero non aver visto quella specifica mail), ogni utente può essere inserito in più liste contemporaneamente (dipende da quanto tempo gli puoi dedicare) e generare così una potente profilazione.

Interessante no?

 

Implementazione di un autoresponder per la creazione di un funnel di vendita
Implementazione di un autoresponder per la creazione di un funnel di vendita

Template per newsletter

In questo articolo abbiamo visto le differenze fra i programmi dedicati all’invio delle newsletter e gli autoresponder che sono servizi automatizzati in grado di realizzare veri e proprio funnel di mail marketing.

Una parte fondamentale della tua newsletter è rappresentata dal template che utilizzi per personalizzare la grafica delle tue newsletter.

L’ideale è che sia il più semplice possibile, evitando orpelli grafici e l’uso intensivo di immagini o font diversi fra loro, ma che sia immediatamente riconducibile a te, in modo che l’utente sappia chi ha inviato la mail senza nemmeno dover leggere il mittente.

Negli ultimi anni ha preso piede l’invio di mail senza nessuna formattazione grafica, si tratta quindi di un semplice blocco di testo, contenente esclusivamente link e grassetti.

Perché mandare una mail così “povera”?

  1. la grafica e l’abbellimento, per quanto carino, non è contenuto, è solo contorno. Di conseguenza può essere eliminato.
  2. una mail senza immagini è leggera da caricare, anche lo smartphone più vecchio potrà leggerla senza rallentamenti.
  3. la grafica intruduce la problematica del mezzo usato per leggere la mail, è complicato dare la stessa esperienza di utilizzo su un telefono da 3″, da 6″ e su un computer con un 27″.
  4. Una mail di solo testo assomiglia alla mail che potrebbe inviarti un amico ed il tuo cervello non la identifica immediatamente come SPAM.

Personalmente cerco di mandare mail semplici, ma che abbiano quel minimo di personalizzazione che gli fornisce “carattere” e mi distingue rispetto ad una anonima mail di solo testo, molto però dipende da quale sia il tuo business e da come reagisce il tuo target di utenti.

Rimanendo in tema newsletter voglio fare un regalo a tutti i lettori del mio sito, un template realizzato da hootdesignco.com, una ditta americana che realizza template e siti internet professionali.

Può essere un’ottima base di partenza per realizzare il tuo template, ovvero la grafica iniziale della tua newsletter.

Scarica il file cliccando qui
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