Ha senso avere un sito internet nel 2019, era dei social network, di Twitter, di Facebook e Instagram?
Ha senso investire denaro e tempo nella realizzazione di un proprio sito internet invece di utilizzare una delle mille piattaforme in commercio?
Queste piattaforme ti permettono di comunicare con i tuoi utenti in modo migliore, da un certo punto di vista, dal momento che tutti sono già su Facebook e tutti i professionisti sono già su LinkedIn. Potrebbe quindi valere la pena di utilizzare queste piattaforme per diffondere i tuoi contenuti e pubblicizzarti, anziché creare un sito internet da zero, che comunque richiede tempo e denaro, per poi doverci mandare gli utenti.
La risposta a questa domanda, però, può non essere così scontata.
Voglio darti il mio punto di vista basato sulle mie esperienze degli ultimi anni, sull’andamento del mercato e sui consigli che do anche ai miei clienti.
Puoi scegliere se ascoltare la puntata del mio Podcast oppure leggere direttamente l’articolo.
Ascolta “EasyCast #001 – Perché realizzare un sito internet nell’era dei social” su Spreaker.
Perché il sito internet ha ancora senso
Il sito internet oggi ha senso, anzi non ne ha mai avuto così tanto.
Attenzione: I social network sono indubbiamente un’ottima piattaforma per farsi conoscere, ma hanno una serie di limiti molto rilevanti.
Innanzitutto, lavorando su un social network, ad esempio Facebook, stai lavorando in casa di altri, in questo caso di Mark Zuckerberg, che detta legge stabilendo cosa può e cosa non può essere pubblicato, chi vede cosa e quanto ti costa mostrare i tuoi contenuti alle persone.
Se alla nascita di Facebook, quando pubblicavi un contenuto, tutti gli utenti iscritti alla tua pagina o che ti avevano come amico avevano modo di vedere il post, oggi solo una minima parte dei tuoi utenti, inferiore al 5%, vede i contenuti che pubblichi, anche se hanno richiesto l’amicizia e hanno messo “Mi piace” alla tua pagina.
Come fare per contattare tutti gli altri?
Semplice: Facebook ti consiglia di fare pubblicità a pagamento.
Acquisti il traffico, ovvero le visualizzazioni ed i “click”, in modo che Facebook faccia vedere le tue inserzioni e ciò che vuoi promuovere al target di utenti che hai selezionato; per esempio gli utenti hanno messo mi piace alla tua pagina.
Ovviamente qui si apre un mondo sulla targhettizzazione degli utenti e sul modo per far vedere i tuoi contenuti ad utenti che magari non ti conoscono, ma che potrebbero essere interessati a quello che hai da dire.
Andremmo però fuori tema, quindi tratteremo questo argomento in un’altra occasione.
Avere un tuo sito internet, quindi, ti permette di bypassare Facebook, di avere un tuo quartier generale dove pubblicare quello che vuoi, come vuoi, senza incorrere nel rischio di censura.
Così non devi dipendere da nessuno e non rischi di vederti chiudere la pagina da un giorno all’altro, perché magari qualcuno l’ha segnalata per una qualche violazione dei termini di utilizzo del social network.
Ovviamente io sto usando la piattaforma di Zuckerberg soltanto a titolo di esempio, ma lo stesso discorso vale con qualsiasi piattaforma, quindi LinkedIn, Twitter, Instagram (anch’essa di proprietà di Facebook).
Lo stesso discorso si applica alle applicazioni di messaggistica, come Telegram o WhatsApp, sempre di Facebook: come vedi non c’è luogo dove tu possa andare senza finire nelle grinfie del social network blu!
La giusta strategia per promuoversi
Una buona strategia che consiglio ai miei clienti e che anche tu puoi adottare, è avere una pagina Facebook, o il social network più adatto alla tua attività, ed iniziare a fare dell’attività di content marketing, ovvero pubblicare dei contenuti interessanti, che attirino la tua nicchia di mercato e portino loro del valore aggiunto, convincendoli ad andare ad approfondire le tematiche direttamente sul tuo sito. Come lo potrebbe essere questo articolo per te.
Questo ti permette, ad esempio, di raccogliere le loro mail, tramite dei moduli di opt-in.
Attenzione: Possedere la mail dell’utente è importante perché ti permette di comunicare con lui a costo zero.
Se tu hai una newsletter settimanale – come quella che ho io – o se vuoi semplicemente mandare delle comunicazioni sporadiche ai tuoi utenti, nel momento in cui disponi della mail delle persone, puoi contattarle senza dover spendere un euro al di fuori dell’abbonamento al programma che utilizzi per inviare le mail.
WordPress: la piattaforma per i professionisti
Abbiamo visto quanto avere un posto dove comunicare, un posto tutto tuo dove interagire con i tuoi utenti, sia importate per poterti garantire una continuità di servizio e un’indipendenza che ti consentano di lavorare in serenità.
Ma quale piattaforma scegliere per realizzare il tuo sito internet?
Oggi molti consigliano di usare gli auto builder, ovvero costruttori automatici di siti internet in cui con quattro clic puoi creare la tua pagina web e iniziare a caricare la grafica ed i contenuti.
Se invece chiedi agli esperti, ti consiglieranno WordPress, perché è una piattaforma più flessibile, abbastanza semplice da utilizzare (ma non banale), e che ti permette un altissimo grado di personalizzazione, non soltanto grafica, ma anche delle funzioni.
Con WordPress puoi inserire in maniera semplice e veloce funzionalità aggiuntive, come un e-commerce, un modulo di pop-up, un collegamento con un autoresponder, come ActiveCampaign, MailChimp o GetResponse.
Se..
- Non hai un budget per far costruire il tuo blog ad un professionista;
- Non sei un tecnico e non hai le competenze per realizzare un sito autonomamente (e magari non ami neppure stare davanti al computer);
- Non hai la pazienza di studiare, e sistemare eventuali grattacapi che SICURAMENTE insorgeranno nella creazione e mantenimento di un sito internet.
Allora ti SCONSIGLIO di utilizzare WordPress.
Infatti, nonostante sia una piattaforma abbastanza chiara, non è affatto semplice: c’è la manutenzione, l’aggiornamento dei plug-in, ogni tanto qualcosa va storto e bisogna andare a metterci le mani.
WordPress non è una piattaforma per tutti.
Può essere semplificata molto sia tecnicamente che nel suo utilizzo tramite un consulente, o qualcuno che ti realizza un sito internet ad hoc e magari ti fornisce un manuale per le operazioni basilari, come la pubblicazione di articoli, ma non è comunque una piattaforma adatta a tutti.
Le alternative a WordPress
Ci sono poi dei servizi all-in-one di buona qualità: non riusciranno mai a raggiungere quella di un sito WordPress ben ottimizzato, ma possono essere superiori a un sito WordPress gestito in maniera amatoriale.
Quindi, se non hai il budget per realizzare un sito internet ad hoc, per una piattaforma idonea alle tue esigenze, ben strutturata sia tecnicamente sia graficamente, forse vale la pena di provare queste piattaforme e di iniziare a lavorarci sopra.
Te ne propongo due che ho provato io stesso e che ritengo molto utili; inoltre, anche dal punto di vista dell’indicizzazione su Google possono dare delle belle soddisfazioni.
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Squarespace
La prima è a pagamento e si chiama Squarespace: è una piattaforma americana, non ha un’interfaccia in italiano, ma è molto semplice da utilizzare.
Il costo è di un centinaio di euro all’anno, incluso il dominio e la posta elettronica, e ti permette di creare il tuo sito internet tramite Drag and Drop.
“Drag and Drop” significa che non devi inserire linee di codice, ma che puoi trascinare gli elementi, come la grafica ed i bottoni, direttamente con il mouse e creare manualmente così il tuo sito internet.
È molto semplice da utilizzare, non devi preoccuparti né di manutenzione né di altro perché il team di Squarespace si occupa praticamente di tutto.
Attenzione: L’assistenza è disponibile solo in inglese – e questo può essere un limite – però gli addetti sono molto disponibili e con Google Translate dovresti riuscire a comunicare in caso non conoscessi la lingua.
Blogger
L’altra piattaforma che ti consiglio è forse un po’ più limitata, ma è completamente italiana e realizzata da Google: questo può essere un grande punto di forza a livello di indicizzazione.
Si chiama Blogger e, come dice il nome, è una piattaforma per creare un blog e riempirlo di articoli e di contenuti.
Essendo di proprietà di Google, è ovviamente già integrato con i loro servizi e di conseguenza dovresti essere avvantaggiato in fatto di indicizzazioni nel momento in cui tu non sia in grado di fare interventi a livello tecnico.
Poiché Google conosce già la sua stessa piattaforma, questa ha un leggero vantaggio rispetto alle altre a livello d’indicizzazione, anche se devi ricordare che ciò che fa la differenza sono i contenuti, non la piattaforma.
Nel momento in cui il tuo progetto cresce e diventa più importante, potrai considerare la migrazione su una piattaforma WordPress.
Attenzione: Ovviamente anche questa piattaforma non è adatta a tutti: se devi realizzare un e-commerce, magari Blogger non fa al caso tuo.
Quanto costa un sito internet ben fatto?
Dato che la questione economica veste un ruolo importante per tutti, cerchiamo di capire insieme quanto potrebbe costarti un sito internet realizzato da un esperto.
Se intendi rivolgerti a un professionista, che quindi realizzerà un sito internet tecnicamente perfetto e adatto ad essere indicizzato, quindi con tutti i canoni di cui ha bisogno, facilmente navigabile dall’utente ( con una buona “user experience” se vogliamo fare i precisi), curato per quanto riguarda font, grafica, posizionamento degli elementi, per un sito internet di questa tipologia il prezzo minimo si aggira intorno ai 1.200/1.500 euro.
Questo è il minimo che ti può essere chiesto per un sito di questa tipologia.
Il prezzo sale in base a quanti contenuti bisogna caricare, a quante personalizzazioni desideri, e si può arrivare fino a 5/6.000 euro.
Se è un sito di e-commerce, e bisogna quindi inserire e indicizzare tutta una serie di prodotti, ottimizzare la pagina e le categorie in una determinata maniera, ovviamente serve più tempo e il prezzo sale: direi che una base potrebbe partire da €2500.
Se invece è un blog, dove vengono pubblicati semplicemente articoli tematici, allora sarà più semplice e veloce da realizzare e il costo si abbasserà di conseguenza.
Direi che un prezzo di partenza potrebbe attestarsi sui 1.500 euro per un lavoro fatto bene, o almeno questo è il prezzo su cui normalmente mi assesto io per questa tipologia di lavori.
Un bar nel deserto?
Tieni presente che, quando vuoi realizzare un progetto, devi sempre avere in mente un budget globale, che non comprenda soltanto la realizzazione del sito internet, ma anche la pubblicità che deve condurre le persone sul tuo sito.
Perché aprire un sito internet è come aprire un bar in mezzo al deserto: se non costruisci una strada per portarci le persone, se non dai loro un motivo per entrare, il bar resterà vuoto e i clienti andranno altrove.
Le strade per portare le persone nel tuo bar, ops… nel tuo sito, sono:
- l’advertising, ovvero acquistare pubblicità;
- la SEO, ovvero l’indicizzazione dei contenuti per i motori di ricerca, che ti permetterà di essere trovato su Google ed affini;
- i social network, sia tramite organico, ovvero la pubblicazione gratuita dei tuoi contenuti che vengono visti dagli utenti, sia tramite le pubblicazioni a pagamento, ovvero tramite advertising, con cui tu paghi la piattaforma affinché trasferisca il traffico sul sito internet o sulla Landing Page.
Spero questo articolo ti sia stato utile, per qualsiasi dubbio ti invito ad usare i commenti.
Ti auguro un buon business!
Roberto Tarzia ♙