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Creare un blog può servire a rovinare la tua reputazione

Creare un blog può servire a rovinare la tua reputazione

Indice dei capitoli

Ebbene si, tutti si divertono a raccontarti quanto sia figo e intelligente aprire un blog, perché ti porterà sicuramente clienti, aiuterà il tuo “personal branding” (ovvero renderà il tuo nome, o il tuo marchio, sinonimo di qualità e professionalità all’interno del tuo ambito) e, perché no, fra qualche anno, grazie all’enorme qualità degli articoli che pubblicherai, ci sarà una fila di persone ad acquistare i tuoi prodotti che nemmeno all’Apple Store il giorno dell’uscita dell’ultimo iPhone.

Ok, tutto bellissimo, ma forse è il caso che qualcuno ti faccia mettere i piedi per terra e ti dica chiaramente che

Creare un blog può servire a rovinare la tua reputazione

Sai perché?

Per il semplice motivo che, chi ne parla come se fosse il Santo Graal, si dimentica sempre del piccolo particolare che scrivere è una vera professione (e farlo per il web è diverso rispetto ad un romanzo o ad un manuale tecnico) e non tutti hanno l’abilità, le competenze o anche semplicemente il tempo, per dedicarsi con costanza ad un simile progetto.

Voglio però andare per ordine.

Aprire un blog richiede competenze

Hai idea di quali siano le reali competenze richieste per aprire un blog? Una buona grammatica? La capacità di esporre con chiarezza e semplicità le proprie idee e la propria professionalità? Sicuramente queste sono doti indispensabili, ma sarebbe come dire che per poter correre in Formula 1 basta avere un’automobile con le ruote; direi che non è molto realistico.

Ho scritto un articolo che riporta alcune cose che devi assolutamente sapere, prima di iniziare la tua avventura nel mondo di internet e dei blog:

Ecco cosa devi sapere per aprire un’attività online

adesso invece voglio completare, in parte, il discorso iniziato in quell’occasione, spiegandoti la ricaduta d’immagine che un blog può causarti.

Aprire un blog ti pone in competizione con i migliori, sei all’altezza del mercato?

Questa è una di quelle domande che la gente dovrebbe porsi più spesso… credi davvero di essere un professionista nel tuo settore? Cosa esattamente te lo fa pensare?

Consigli su come creare un blog
Essere un professionista non vuol dire essere il migliore nel proprio campo e tanto meno avere la partita IVA (per quella bastano pochi spicci ed un commercialista, a volte nemmeno quello); essere un professionista è prima di tutto un atteggiamento mentale ed un modo di agire, che non si acquisisce dall’oggi al domani ma si sviluppa nel corso degli anni (di sicuro, se fino a ieri la tua massima lettura è stata “La Gazzetta dello Sport” e il tuo luogo di dibattito e formazione il bar “Da Gino”, un paio di domande dovresti portele).

Ma c’è una regola d’oro, che in questi anni a causa dell’analfabetizzazione funzionale di cui molti soffrono, ha creato dei veri e propri disastri, e recita:

Per essere un professionista devi essere percepito come tale dalla tua possibile clientela

Ti stai chiedendo come mai ha causato tanti danni?

Perché la gente la interpreta a proprio vantaggio, trasformandola, ed eliminando la parola “possibile”, che è fondamentale per capirne il significato; voglio però spiegarti questa cosa con un semplicissimo esempio, che devi ovviamente adattare al tuo campo di lavoro.

Se tu fossi un “tecnico dei computer” (figura mitica interpretata dal classico ragazzo-nerd-sistema-problemi), che vuole aprire un blog per promuoversi alle aziende, ma che fino ad oggi ha avuto una clientela media che chiamava con problemi del tipo:

  • “La tastiera non mi funziona, ho preso un virus!” (probabilmente gli si è staccato il cavo o si è scaricata la batteria)
  • “Il computer non va più in internet, ho preso un virus!” (probabilmente la donna delle pulizie ha staccato la spina del modem)
  • “Quando apro internet continuano ad aprirsi messaggi pubblicitari, ho preso un virus!” (probabilmente ha preso davvero in virus, installando qualcosa che non doveva)

molto probabilmente dovresti accorgerti che questo tipo di clientela non solo ti riempie di complimenti per la tua enorme bravura, chiedendoti quale master universitario hai frequentato per avere un livello di preparazione così elevato, ma distorce la tua realtà, per via del fatto che il loro livello di alfabetizzazione informatica è talmente basso che qualsiasi mentecatto che sa accendere un computer risulterebbe ai loro occhi come un “professionista”.

Aprendo un blog, i tuoi lettori avranno una scala di valori e di esperienze molto diversa dal tuo cliente abituale, ed i tuoi articoli potrebbero apparire banali, privi di valore.

6 punti per creare un blog senza rovinarsi

Consigli blog

Se sei deciso ad aprire un tuo blog, personale o aziendale che sia, ti voglio dare alcuni utili consigli per non cadere negli errori più comuni e, di conseguenza, farti male:

  1. Analizza il canale di comunicazione
    Analizza il tuo target, qual è il miglior canale di comunicazione che puoi utilizzare?
    Potrebbe essere quello più classico, o magari il canale  video (articoli correlati da video ed un canale youtube/facebook video) oppure audio (articoli correlati da audio ed un podcast su iTunes).
    Riuscire a comunicare nel modo giusto è fondamentale.
  2. Crea un percorso
    E’ importante riuscire a creare un “percorso” che il tuo utente possa seguire per rispondere a tutte le sue problematiche e perplessità, questo ti sarà utile per molteplici ragioni:

    • Trattare più microargomenti ti renderà un riferimento per il macroargomento di riferimento, sia agli occhi di Google che a quelli dell’utente.
    • Avere in testa un percorso ben definito ti aiuta a portare a casa il risultato finale
    • Ti sarà più semplice realizzare un piano editoriale
    • In fase di conversione avrai più leve da utilizzare
    • Puoi analizzare in maniera migliore il tuo traffico
  3. Crea un piano editoriale
    Di fondamentale importanza realizzare un piano editoriale realistico, non porti obiettivi poco realistici e se non sei abituato a produrre contenuti inizia con una cadenza “di sicurezza” per poi aumentare man mano che ti velocizzi nella creazione.
  4. Scegli con cura tono e linguaggio
    Vuoi essere polemico o professore? Di indole positiva o negativa? Scegli con cura il tono che utilizzerai per scrivere gli articoli e porti al tuo target, ricordati che un carattere forte attira tanti consensi quanti oppositori, è normale e giusto che sia così.
  5. La costanza è un’ottima arma
    Sii costante tanto nella produzione dei contenuti quanto nella loro promozione, un buon contenuto che nessuno legge non è utile a nessuno.
  6. Stanzia un budget, non è un consiglio…
    Devi avere un budget (possibilmente mensile) per lavorare, se non parti con in testa il fatto che ti serviranno dei soldi probabilmente non andrai lontano, investilo in advertising e in collaboratori o professionisti che possano aiutarti a crescere in maniera coerente.

Alcuni lettori mi hanno segnalato oggettive difficoltà nel riuscire ad elaborare la giusta strategia di monetizzazione, nel trovare la giusta chiave di lettura e mettere in atto i processi che portano alla conversione del cliente nella giusta maniera e nel giusto ordine.

Per questo motivo ho pensato di creare EasyLetter, se non hai un budget adeguato per farti seguire da un professionista potrebbe essere un buon metodo per iniziare a lavorare concretamente al tuo progetto.

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Spero questo articolo ti sia piaciuto e ti abbia dato qualche spunto interessante su cui pensare e lavorare, se hai dubbio o altro ti prego di lasciare un commento qua sotto, sarò felice di risponderti!

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